1.Guerriero fantasma_sogno
2.Nel legno, essere legno
3.Nel ventre_pietà
4.nel fuori_la parola
5.nel blu- l’icona e la mano
6.nel cammino
7.Magie_esercizi
Un luogo perduto e un essere perduto.
Giuseppe è un non vedente che da alcuni anni si prepara alla danza. Giuseppe/Pinocchio ci conduce al dettaglio e nelle varie scene ci mostra l’addentrarsi nei particolari, tra intimità e inquietudine.
Essere legno/dentro al legno.
Pinocchio genera il desiderio di dar vita ad un infinito di dettagli, scoperte, aperture, radure.
Giuseppe/Pinocchio ci consegna una collezione inedita sulla luce, individuandola nell’ascolto, nel gesto del silenzio. Lo spettacolo è composto da sette fughe, sette quadri che sono viaggi e esercizi commoventi nel dettaglio, nel luogo, nella luce: ritratti di vita che perdono resistendo con uno sguardo dentro.
Questo Pinocchio leggermente diverso si avvicina al silenzio, corre adiacente a certi corpi come si possono vedere nelle albe di Piero della Francesca (Battesimo di Cristo a Londra), che emergono nei colori della luce del Tiepolo (Mosè salvato dalle acque), nell’incarnato del Bellini (Pietà all’Accademia di Venezia).
Pinocchio/Giuseppe si lascia al bosco di luce che gli esercizi/quadri accolgono silenziosamente. In tutti i quadri c’è silenzio, un fracasso dentro che si traduce nella forma dell’ascolto, posture sempre sospese e osservate dal di dentro. Pigmenti di gesti: questo emerge nella danza di Giuseppe/Pinocchio.
Per 7 volte il pubblico si può avvicinare e scoprire il dettaglio, può trasgredire lo spazio, stabilire la distanza, vedere il suo volto, gli occhi, il sudore, come trema e si sorregge il burattino iniziato alla vita: scene dove lo sguardo si traduce in ascolto e viceversa.
Lo spettatore è chiamato a interrogare il vuoto e il pieno di ogni istante che non è discorsivo, ma intimo, struggente cammino verso una benevolenza del gesto, a desiderare di essere nell’ombra del burattino e a proteggere il danzatore cieco.
PINOCCHIO in prima assoluta al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche Mc) il 20 luglio 2013. Coreografia e regia Virgilio Sieni, interprete Giuseppe Comuniello, assistente al progetto Giulia Mureddu, produzione Compagnia Virgilio Sieni in collaborazione con AMAT per Civitanova Danza.
La Compagnia Virgilio Sieni è sostenuta da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, Comune di Firenze.
Cristina Capodaglio